Diodato “fa rumore”… al Liceo Aristosseno
Cantautore classe 1981, Antonio Diodato, o più semplicemente Diodato, è risultato vincitore della settantesima edizione
Cantautore classe 1981, Antonio Diodato, o più semplicemente Diodato, è risultato vincitore della settantesima edizione del Festival di Sanremo con il suo meraviglioso inedito Fai Rumore.
Non tutti sanno che Diodato ha frequentato il nostro Liceo Aristosseno dal 1996 al 2000.
Molti professori, tra cui la professoressa Majchrzak e la professoressa Torcello, lo ricordano come un ragazzo splendido, “riservato ma non troppo”, con un amore indescrivibile per la musica, con la quale intratteneva periodicamente i suoi compagni di scuola durante le assemblee di istituto.
Proprio durante un’assemblea, nel dicembre 2014, Diodato è ritornato al Liceo per esibirsi, dimostrando il legame forte, indissolubile nel tempo, maturato con la sua scuola, i suoi professori e il dirigente scolastico Salvatore Marzo, che fin da subito ha creduto nel suo talento e ha scommesso sulla sua vittoria a Sanremo.
In tale occasione, lo stesso cantante ha promesso al Dirigente che se mai avesse vinto il Festival non solo sarebbe ritornato ancora una volta nella sua scuola, ma si sarebbe addirittura esibito all’Eurovision Song Festival con la spilla del Liceo.
Il regista Ferzan Ozpetek, che ha scelto la canzone Che vita meravigliosa (brano dell’omonimo album di Diodato uscito il 14 febbraio scorso) per il suo ultimo film La dea fortuna, lo ha definito un grande artista di rara sensibilità. Nelle sue canzoni, infatti, Diodato racconta di sé; di gioie, fragilità, timori che sente propri. Si mette completamente a nudo, “fa rumore”.
È proprio questo che colpisce il pubblico, che si rispecchia nei suoi versi e crede fortemente nel potere della sua musica.
La vittoria di Diodato al Festival è orgoglio della Puglia intera, ma soprattutto di Taranto, a cui egli ha dedicato il premio, nonché, ovviamente, della sua e nostra scuola, che lo aspetta a braccia aperte.
Karla Monaco
Chiara Falco
Clarissa Pignatale
João Pedro Antonucci Rezende