Fonte: greekreporter.com

Solo colpa della nicotina?

Il fumo nelle famiglie e tra i gruppi di amici è un fenomeno diffuso che influenza la vita quotidiana in vari modi. In ambito familiare, il fumo passivo rappresenta un rischio significativo per la salute, soprattutto per i bambini e gli anziani. Tra i gruppi di amici, il fumo spesso funge da rituale sociale, contribuendo a creare legami e offrendo un’occasione di condivisione.
Tuttavia, la pressione dei pari può spingere alcuni individui a iniziare a fumare, nonostante i noti rischi per la salute. Le sigarette, così come gli altri prodotti derivati dal tabacco, contengono altre sostanze la cui funzione è migliorare il rilascio e l’assorbimento della nicotina, ma che sono in grado esse stesse di indurre dipendenza. La nicotina non è l’unica causa della dipendenza dalle sigarette.

Purtroppo la dipendenza dal fumo è un fenomeno complesso che deriva anche da aspetti sociali e psicologici legati all’uso della sigaretta. La dipendenza psicologica o psichica dura più a lungo di quella fisica e i suoi meccanismi sono più difficili da comprendere. Chi fuma viene gradualmente ad associare il consumo di nicotina a pensieri e emozioni della sua vita privata, sociale e professionale, e si ritrova così ad aver bisogno di questa «stampella» per pensare, per rilassarsi o semplicemente per sentirsi bene. C’è addirittura chi è persuaso di non riuscire a vivere senza tabacco, che considera una parte integrante della sua vita.

Tra le varie malattie che la nicotina provoca all’essere umano ci sono: il cancro alla laringe, alla bocca, al pancreas, alla vescica, ai reni, alla cervice, all’esofago, allo stomaco e all’intestino. è la principale causa di bronchite cronica ed enfisema e provoca tachicardia. Prima di iniziare a smettere di fumare bisognerebbe soffermarsi a riflettere sul motivo per cui si fuma. Spesso, infatti, il vizio del fumo è legato a stati di ansia o di rabbia, che vengono placati attraverso il rito della sigaretta. Molti fumatori ammettono che il fumo è per loro un vizio con cui riescono a trasformare le emozioni negative in positive: dalla sigaretta si ottiene una sensazione di benessere immediato e appagante che fa dimenticare le conseguenze per la salute, o meglio, per la propria salute e anche per quella delle persone che subiscono il fumo passivo.

Numerose istituzioni per far si che l’uso del tabacco si riduca in modo che si possano salvaguardare l’ambiente e la salute pubblica, hanno tentato in passato di introdurre una nuova legge che vietasse l’uso di tabacco sulle spiagge e all’aria aperta. Sebbene attualmente non esista una legge statale che vieti il fumo di sigaretta sulle spiagge e lidi italiani, sono sempre più i comuni e i privati gestori degli stabilimenti balneari che stanno adottando provvedimenti in merito al divieto di fumo. Le regole, nelle località balneari in cui con un’ordinanza è stato pubblicato il divieto di fumo, vige sia sulle spiagge libere che negli stabilimenti attrezzati. I trasgressori sono puniti con sanzioni che possono ammontare a oltre 500 euro. Sul totale degli adolescenti in questa fascia d’età, ha usato tabacco o nicotina il 36,6%, e quasi il 10 per cento fra gli 11 e i 13 anni. E, diversamente da quanto succede con gli adulti, fra loro il consumo è più diffuso tra le ragazze.

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