Il dibattito: l’avvocato Massaro, Michele Riondino, Vincenzo Fornaro e il professor Francesco Clemente.

Taranto oltre l’acciaio: riflettendo su un futuro possibile

Io non credo che il futuro di Taranto sia legato all’acciaieria, non più. Credo che le nuove generazioni debbano occuparsi della questione.

Michele Riondino

Partiamo da questo invito di Michele Riondino agli studenti del Liceo Aristosseno per raccontare un laboratorio educativo volto alla sensibilizzazione e alla riflessione, organizzato dai professori Francesco Clemente e Lucrezia Lenti, insieme alla classe 4^D, che si è tenuto il 16 marzo scorso nell’Aula magna della nostra scuola.

L’evento aveva l’intento di creare e diffondere consapevolezza in merito a questioni cruciali spesso conosciute solo superficialmente: il mobbing, lo sviluppo industriale di Taranto, l’ecosostenibilità e il futuro, e il cinema. In particolare il film “Palazzina LAF” di Michele Riondino ben si sposava con questi grandi temi.

L’avvocato Aldo Massaro ha offerto una panoramica sul fenomeno del mobbing, sottolineando l’importanza delle leggi esistenti in materia e i risvolti legali che ne derivano: diversi sono i tipi di mobbing e le devastanti conseguenze che possono avere sui lavoratori. Gli studenti hanno potuto così riflettere non solo su nozioni teoriche ma anche sulle implicazioni sociali e umane di questo fenomeno.

L’intellettuale Pier Paolo Pasolini e il rapper Kid Yugi sono stati chiamati dagli studenti a testimoniare con musica, parole e immagini la storia dell’ex Ilva di Taranto, il suo sviluppo nel tempo e le sue problematiche, toccando le corde emotive dei presenti. Pier Paolo Pasolini descrisse Taranto come “La città perfetta: viverci è come vivere all’interno di una conchiglia”. Kid Yugi, rapper molto amato dai giovani, 65 anni dopo, fotografa le condizioni del territorio con questi versi:

Una volta da quel lato si vedeva una collina / Ora c’è il cielo aperto sulle scorie radioattive 

Kid Yugi

Uno degli aspetti dibattuti con particolare fervore è stato lo sviluppo industriale di Taranto e il ruolo cruciale che l‘ex Ilva ha giocato in esso. Gli studenti hanno analizzato il contesto storico ed economico che ha visto l’ascesa e la crisi di questa industria, ponendo l’accento sugli impatti devastanti che essa ha avuto sull’ambiente e sulla salute dei cittadini. Il caso di Taranto si è rivelato un esempio emblematico di come lo sviluppo industriale possa comportare gravi conseguenze se non affrontato, dalle istituzioni politiche, con responsabilità e attenzione all’ambiente e al benessere delle persone.

Grande impatto emotivo ha suscitato l’intervento di Vincenzo Fornaro, membro di una famiglia di allevatori il cui lavoro è stato drammaticamente influenzato dalle emissioni tossiche dell’ex Ilva. Fornaro ha raccontato con toccante sincerità la sua esperienza diretta, descrivendo come l’attività agricola di generazioni sia stata compromessa irreparabilmente. Nel 2008, le sue pecore sono state trovate contaminate da diossina e, successivamente, abbattute. Sconcerto e rabbia tra gli allevatori e tra gli abitanti della zona, che hanno dovuto affrontare una gravissima crisi economica, temendo anche per la propria salute e per le loro terre. La testimonianza di Fornaro ha suscitato nel pubblico presente una profonda consapevolezza delle reali conseguenze che le attività industriali possono avere sulle persone e sull’ambiente circostante. Nel film “Palazzina LAF”, la casa del protagonista, Caterino, è proprio contestualizzata nella masseria Fornaro. L’incontro tra il protagonista e una pecora morente, chiusa in un recinto oltre il quale si vede la sagoma spettrale del siderurgico, è un triste omaggio a quelle innocenti creature sacrificate dall’avidità umana.

Michele Riondino e gli studenti dell’Aristosseno

Calorosa accoglienza e grande attenzione per l’intervento di Michele Riondino, il quale ha offerto una chiave di lettura unica e coinvolgente del suo lavoro. Il regista ha portato gli studenti ad interrogarsi sul concetto di giustizia sociale e sulla lotta per i diritti dei lavoratori. Il film, ispirato a eventi realmente accaduti nell’ex Ilva di Taranto, ha rappresentato uno strumento potente per stimolare la riflessione critica e il dibattito su tematiche attuali e rilevanti per la società. Significativi e toccanti gli interventi dei professori Clemente, Lenti e Di Ponzio, sorprendenti ed emozionanti le testimonianze di alcuni compagni; si è realizzato un momento di profonda condivisione e consapevolezza delle sfide sociali ed ambientali che caratterizzano il nostro tempo. L’impegno e la partecipazione attiva degli studenti e degli ospiti hanno reso possibile la creazione di uno spazio aperto al confronto e alla riflessione, elementi fondamentali per la formazione di cittadini consapevoli e responsabili, attori e non spettatori delle decisioni e delle azioni da interpretare sulla scena del mondo di domani.

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