Le sinfonie di Beethoven in Concattedrale
Lungo viale Magna Grecia, domenica 20 febbraio, sono risuonate le note di uno dei più
Lungo viale Magna Grecia, domenica 20 febbraio, sono risuonate le note di uno dei più grandi componimenti della musica di tutti i tempi: la Nona di Ludwig Van Beethoven (op.125 in re minore per soli coro e orchestra).
L’orchestra del Taranto Opera Festival, composta da numerosi studenti del conservatorio tarantino Paisiello, si è esibita a partire dalle ore 16.00 nella Concattedrale Gran Madre di Dio, un teatro degno di ospitare uno spettacolo di questo genere.
Forse proprio la fama che precede quest’opera e il suo compositore hanno fatto sì che la Concattedrale tarantina fosse ricolma di un pubblico così ingente, sempre nel rispetto delle norme anti-Covid. Il vociare dei presenti è stato rapidamente sostituito dalla possanza della musica di Beethoven, capace di portarci indietro nel tempo con la mente e di farci assaggiare l’eleganza regale e quasi dimenticata dei tempi del musicista tedesco, con un pizzico di malinconia per quel mondo che non esiste più. C’è anche qualcuno tra i tanti che si è fatto trascinare da queste sensazioni al punto tale da schiacciare un pisolino… eppure questi sono solo dettagli.
Gli archi, i flauti, le percussioni e l’orchestra tutta, muovendosi all’unisono, scatenano energia e dinamicità innalzando i toni e velocizzando il ritmo. Quest’ultimo ci incalza e ricorda i fremiti che hanno spinto i nostri antenati in tutta Europa alle grandi rivoluzioni, che hanno posto le fondamenta della realtà che viviamo oggi.
Nel momento in cui la musica raggiunge le sue tonalità più cupe, i solisti e il coro si uniscono all’orchestra. Le loro voci, insieme alla segreta complicità del direttore d’orchestra, portano la sinfonia al suo apice: l’Inno alla Gioia. Le note riempiono le arcate della cattedrale e provocano la pelle d’oca, specialmente a noi che siamo europei prima ancora di essere italiani. L’Inno alla gioia è un elogio alla pace e alla fratellanza, una “piccola” parentesi musicale portavoce della nostra Europa, proprio quando sembriamo tutti sull’orlo di una nuova guerra mondiale.
Lorenzo Mambretti – 5B