“Le Prix de… l’Aristosseno”: l’arte tra i banchi di scuola
In ambito artistico, il Romanticismo è indubbiamente tra le correnti più amate dagli studenti per
In ambito artistico, il Romanticismo è indubbiamente tra le correnti più amate dagli studenti per la grandiosità e il fascino delle opere analizzate. Quando la teoria si fonde con la pratica e il passato artistico con la modernità, è possibile sia comprendere appieno che mettere in pratica le tecniche e i concetti che, altrimenti, sarebbero solo astratti.
È stato proprio questo l’intento del concorso interno “Le Prix de…l’Aristosseno“, promosso da Stefania Francese, docente di Storia dell’Arte presso il nostro Liceo, che ha coinvolto gli alunni delle classi 5^ D e 5^ M. Ognuno dei 56 partecipanti al contest è stato chiamato a realizzare un prodotto fotografico che rispecchiasse il sublime o il pittoresco – concetti tipici delle opere romantiche. Il lavoro è stato accompagnato da un titolo a scelta e motivato da un commento personale.
IL CONTEST: DA DOVE DERIVA L’IDEA?
Il titolo del concorso riprende il celeberrimo Prix de Rome, borsa di studio istituita nel 1663 in Francia. Il suo obiettivo era premiare la dedizione di artisti promettenti, che hanno così avuto l’opportunità di approfondire la propria formazione presso l’Accademia di Francia a Roma. Gli ambiti inclusi nel concorso del XVII secolo erano pittura, scultura, architettura, incisione all’acquaforte e, successivamente, composizione musicale.
Traslato nel nostro liceo, il concorso ha previsto l’impiego di strumenti moderni, come macchine fotografiche ed applicazioni per l’editing, per evocare negli spettatori le stesse sensazioni che la pittura suscitava un paio di secoli addietro.
SUBLIME O PITTORESCO? I PERCORSI POSSIBILI
I due concetti alla base del contest propongono prospettive alternative sulla paesaggistica romantica. Per sublime, infatti, si intende il sentimento di delightful horror, e dunque di un “orrore piacevole”, che può essere suscitato dalla natura in due differenti modi: tramite l’osservazione di un cataclisma da lontano, oppure mediante il confronto tra l’infinita maestosità della natura e l’impotenza dell’individuo dinnanzi ad essa. Il pittoresco, al contrario, si riferisce a un paesaggio in armonia con l’uomo o con elementi artificiali.
A questi tre differenti sentieri tematici – le due versioni del sublime e il pittoresco, appunto – sono state associate le categorie del premio, per ognuna delle quali una giuria di docenti ha votato un vincitore.
I VINCITORI DEL PRIX DE L’ARISTOSSENO
《Inutile dire che scegliere è stato un compito per me estremamente difficile perché, dopo avere camminato in quei paesaggi “che indossano i colori dello spirito”, nei loro pensieri più tortuosi ed averne riconosciuto l’impegno e la voglia di mettersi in gioco, per me ciascuno di loro oggi è vincitore. Ma sono stata certamente io a ricevere il dono più prezioso》. Queste le parole della prof. Francese in merito alla selezione dei vincitori, che La Fenice – in esclusiva – ha l’onore di annunciare sulle sue colonne.
Ecco i vincitori:
Categoria Pittoresco: “Contemplazione” di Herman Friuli – 5^D;
Categoria Sublime: “Paradiso Infernale” di Rebecca Pantò – 5^M; “L’ineffabile” di Mariagiulia Epifani – 5^M.
I vincitori saranno presto intervistati dalla redazione cultura della Fenice e premiati dalla Dirigente Scolastica in una cerimonia dedicata.
LA VOCE DELL’IDEATRICE
La professoressa Francese ci ha confidato che《L’idea del concorso fotografico “Le prix de…l’Aristosseno” è sorta dal desiderio di fornire agli studenti lo stimolo e l’occasione per mettere in gioco la propria creatività, rendendo utili e spendibili gli apprendimenti teorici acquisiti e creando, quindi, qualcosa di concreto e personale. Come diceva Albert Einstein: “È l’arte suprema dell’insegnante, risvegliare la gioia della creatività e della conoscenza” e con piccoli mezzi e semplici input ho cercato di condurre gli alunni a riscoprire quella parte fantasiosa di sé stessi, che spesso viene fagocitata da una logica pragmatica e utilitaristica 》.
Positivo il riscontro del progetto, che ha superato persino le aspettative iniziali e suscitato un sentimento di gratitudine nell’ideatrice:《Un’idea, seppur buona, resta pur sempre un soffio di vento se non incontra la sensibilità di chi la accoglie con serietà e ringrazio i miei ragazzi per averla trasformata in un moto dell’anima o meglio: in uno scatto interiore. Con grande generosità mi hanno accompagnato in un viaggio emozionale attraverso i paesaggi che hanno immortalato nei loro scatti […]; ciò che poteva risultare essere solo la mera esecuzione di un compito scolastico invece si è rivelata un autentico “ponte di comunicazione”》.
È stata anche riconosciuta una notevole importanza ai commenti personali che hanno corredato le fotografie: 《Attraverso i commenti mi hanno preso per mano e mi hanno aiutato non solo a comprenderne le loro scelte stilistiche e tecniche, ma hanno condiviso con me le loro riflessioni, i ricordi e le emozioni del momento immortalato》.
Le parole del fotografo Ansel Adams, citate dalla docente per descrivere l’intimità del dialogo artistico instaurato con i partecipanti, possono ben riassumere il valore di questa esperienza:
Non fai solo una fotografia con una macchina fotografica. Tu metti nella fotografia tutte le immagini che hai visto, i libri che hai letto, la musica che hai sentito, e le persone che hai amato.
A cura di Noemi Merico e Celeste Panico
Complimenti vivissimi. Bravi.
Scrivo nuovamente il commento perché quello precedente non risulta pubblicato…
Complimenti vivissimi. Lavoro ben strutturato ed ampiamente gradito. Bravi.