Grazie, Preside. Ad maiora
Si chiude l’era Marzo. Da domani a dirigere il Liceo Aristosseno sarà la Dott.ssa Prof.ssa
Si chiude l’era Marzo. Da domani a dirigere il Liceo Aristosseno sarà la Dott.ssa Prof.ssa Rita Frunzio
Si conclude oggi un periodo importante della vita dell’Aristosseno, legato indissolubilmente al nome dell’uomo che ha guidato questa comunità liceale – la più estesa dell’intera provincia ionica – negli ultimi undici anni: il preside Salvatore Marzo.
A lui chi ha lavorato, studiato o collaborato con la nostra scuola negli ultimi due lustri non potrà che rimanere sempre riconoscente, per il modo inconfondibile con cui ha saputo intrecciare un progetto educativo inclusivo e coinvolgente, l’attenzione mai scontata alle relazioni – formative e umane – e soprattutto una spiccata vocazione per il territorio jonico e per le sue occasioni di crescita (clicca qui per leggere un breve bilancio della dirigenza).
Nell’augurargli un felice percorso di vita, denso delle nuove sfide che il pensionamento gli presenterà come opportunità, la redazione propone qui una intervista sinora rimasta inedita, con curiosità e suggerimenti del “nostro” Preside.
Preside, lei conosce bene il percorso formativo di noi studenti. Ci piacerebbe però conoscere e condividere anche il suo…
Ho lavorato nel complesso scenario della formazione senza farmi mancare mai nulla, sia nella prima parte del mio percorso di “individuazione nel mondo”, realizzato a Bologna, sia nella seconda parte realizzata qui a Taranto. Ho frequentato le Facoltà di Pedagogia e il Dipartimento di Psicologia dell’Alma Mater Studiorum di Bologna, prima come studente-lavoratore, poi come studente a “tempo pieno”, poi come specializzando e infine come ricercatore, maturando esperienze molto significative nei reparti dei neonati prematuri dei policlinici bolognesi, poi con i pazienti dell’ospedale psichiatrico “Roncati” di Bologna e, soprattutto, con i progetti e le ricerche di sperimentazione psicoterapeutica dello stesso Dipartimento di Psicologia. Ho prestato attività di consulente psicopedagogico nei Distretti scolastici del capoluogo emiliano-romagnolo e di Docente di Psicologia nei Corsi abilitanti per Insegnanti di sostegno organizzati dal Provveditorato agli Studi Bologna, nel tempo in cui la frequenza di questi corsi era gratuita perché totalmente a carico del Ministero della Pubblica Istruzione.
Quando ha avuto inizio la sua carriera di Dirigente?
Risultai vincitore del Concorso nazionale per Direttore Didattico e -dopo quasi vent’anni di permanenza bolognese – scelsi convintamente di ritornare a Taranto dove, qualche anno dopo, superai il Corso-Concorso per Dirigente Scolastico. Ho diretto scuole di ogni ordine e grado della provincia jonica: scuole dell’infanzia, scuole elementari, Istituti comprensivi, Istituti tecnici e professionali e, alla fine, fui individuato dall’USR Puglia come Preside del Liceo Aristosseno. Da allora sono trascorsi undici anni e, in questo periodo di tempo, ho svolto anche attività di Preside Reggente per quattro anni all’IISS Liside di Taranto, dove ho contribuito a restituire l’autonomia a questo Istituto che avevo trovato inizialmente sottodimensionato.
Undici anni di Aristosseno! Non le mancherà?
Dopo aver celebrato le mie nozze d’argento con gli incarichi di Presidenza, mi sembra cosa buona e giusta cedere il passo ai miei colleghi e colleghe più giovani di età, che avranno il piacere di dirigere il nostro Liceo “Aristosseno”, un Istituto – riconosciuto e riconoscibile – che contribuisce allo sviluppo culturale e socio – economico della Città di Taranto e della Provincia jonica.
Abbiamo conosciuto il suo modo di dirigere il nostro Liceo: ad esempio, abbiamo apprezzato il tenere “sempre aperta” la porta della sua Presidenza. Quali sono i modelli o le “fonti di ispirazione” del suo stile di Dirigente?
In realtà, non ci sono segreti del mestiere. Il Preside, oggi più che mai, come i suoi docenti e tutto il personale scolastico, deve essere concretamente capace di costruire buone relazioni formative, costantemente nutrite da un clima sereno e creativo di apprendimento. Sulla base di queste premesse siamo impegnati – tutti insieme – a promuovere e sviluppare competenze disciplinari ed interdisciplinari, competenze organizzative e, soprattutto, competenze relazionali.
Certamente nel mio “essere Preside” influisce il mio essere messapico di nascita e spartano di adozione, ossia essere motivato da passione e da determinazione nel mio lavoro, nutrito dalla mia formazione culturale, con particolare riferimento a quella psicologica.
Un’ultima domanda: l’abbiamo sentita insistere tante volte sull’apertura del nostro Liceo alle esperienze culturali del territorio. Cosa significa per lei il “territorio”?
La scuola e il territorio sono le due facce della stessa medaglia: la formazione. La scuola e il territorio costituiscono, sempre più e sempre meglio, un sistema formativo integrato. Il territorio va considerato una gigantesca aula didattica decentrata, capace di offrire saperi ed esperienze calde, subito reperibili, immediate, nutrite dal principio di realtà. La scuola è il laboratorio dove queste esperienze e questi saperi vengono elaborati ed approfonditi, vengono “distillati” e gustati. La scuola e il territorio, prima vicino e poi sempre più lontano, è un percorso di formazione che anticipa e guida il cammino dell’ “individuazione nel mondo” che ciascuno di noi è e sarà chiamato a percorrere, in cui troverà posto il ricordo di tutti coloro che vi hanno lasciato dei segni e delle testimonianze per “non perdervi nel bosco”.
E infine, permettete a me di salutarvi con un affettuoso abbraccio indirizzato a tutti voi, alle vostre famiglie e a tutto il personale scolastico che vi ha sostenuto e che vi sosterrà, con competenza, passione e determinazione, nella realizzazione dei vostri sogni.
Riproponiamo qui il videosaluto al Preside Marzo realizzato da alunni e docenti al termine dell’anno scolastico