Rappresentanti d’istituto: chi sono davvero i nostri leader?

Indubbiamente in un momento storico come questo vivere l’Aristosseno appieno è impossibile. Un po’ a

Indubbiamente in un momento storico come questo vivere l’Aristosseno appieno è impossibile. Un po’ a tutti manca la spensieratezza e la solita routine, le tante piccole cose che adesso ci mancano come non mai. Noi di DiscoveryAri, in un momento come questo, abbiamo pensato di intervistare i rappresentanti d’istituto per conoscerli meglio, dato che per tutti gli studenti, a causa della distanza, è diventato più difficile avere un rapporto o un confronto diretto con loro.

Direi di iniziare con le presentazioni. Raccontateci delle passioni e degli  hobby a cui vi piace dedicarvi quando avete del tempo libero dalla scuola.

L. Io sono Lorenzo Sermon, ho 18 anni e vengo da San Giorgio. La mia più grande passione è la musica, infatti canto da quando avevo 10 anni. Ma all’interno di questo liceo ho scoperto un’altra mia grande passione ovvero la recitazione, che ho coltivato e scoperto grazie al drama club, che mi ha permesso di conciliare canto e recitazione e mi ha arricchito molto.

A. Sono Angelica Oliva, ho 17 anni e suono il pianoforte da sei.

F. Io sono Francesco Danese e ho 17 anni. La mia più grande passione è il mare, ogni volta che posso fare qualche attività che concerne appunto il mare non perdo occasione, che sia un’uscita in barca o semplicemente passeggiare in riva al mare per osservare tutto il paesaggio. Questa è la mia unica passione sin da quando ero piccolo oltre a dedicarmi durante il tempo libero a diversi sport acquatici.

A. Sono Augusto Bruschi e  ho 17 anni. La mia più grande passione è il pugilato. Purtroppo per via del Covid mi son dovuto fermare e ho smesso di praticarlo da circa due mesi mentre prima lo praticavo tutti i giorni.

E. Sono Emanuela Stenta e ho 18 anni. Le mie principali passioni sono due: l’equitazione, che ho praticato per quattro anni, e la fotografia.

C. Sono Chiara Tagliente e ho 18 anni. Oltre alla passione per la recitazione che, come Lorenzo, ho scoperto entrando a far parte del drama club, mi piace molto l’arte in generale, il disegno e la fotografia.

Chiara Tagliente

Qual è la prima cosa che vi viene in mente se dico Aristosseno e cosa rappresenta per voi questa scuola?

Lorenzo: Per me l’Aristosseno è innanzitutto famiglia. Sono entrato all’Aristosseno nel 2016, avevo 13 anni e venivo fuori da un’esperienza scolastica alquanto negativa, per cui avevo un po’ paura ad approcciarmi a questo mondo, non sapendo cosa aspettarmi. Fortunatamente dal primo momento in cui ho messo piede in questa scuola ho avuto la fortuna di incontrare persone fantastiche, disponibili e amichevoli. E non parlo solo di alunni ma anche di professori e collaboratori. C’è un ambiente secondo me speciale e familiare che mette tutti a proprio agio e che non credo si trovi anche in altre scuole.

F. Quando sento Aristosseno, ora, purtroppo, mi viene anche un po’ di nostalgia. Tornare anche per poco tempo mi ha fatto bene, dato che ho ricominciato a vedere i miei amici di sempre e vivere la mia solita routine. Per quanto mi riguarda, credo che l’Aristosseno non sia solo una scuola, ma è anche un luogo dove ho conosciuto e conoscerò tante altre persone. E’ un luogo di divertimento, dato che è una scuola che dà abbastanza libertà e che non mette troppa pressione agli studenti. Ora purtroppo la situazione è cambiata a causa della DAD. Quindi ora quando sento Aristosseno mi viene anche un po’ di malinconia ma, ricordando quello che è stato e spero sarà, non mi viene altro che un sentimento di gioia pensando a tutto ciò che questa scuola ha da offrire: i compagni, ma anche l’accoglienza che abbiamo all’interno, la bontà con cui ci trattano, il buonumore che non è mai assente, nemmeno in questo periodo.

Angelica: Anche io quando penso all’Aristosseno penso ad una famiglia, perché qui ho trovato le mie amicizie più importanti e mi sono sempre trovata bene con i miei compagni di classe. Posso affermare che questa scuola per quanto mi riguarda mi ha fatto anche crescere ed è qui che io ho trovato veramente me stessa.

A. Se penso all’Aristosseno, come hanno già detto Lorenzo e Angelica, penso innanzitutto a una grande famiglia in cui c’è unione tra gli studenti e libertà di espressione. Credo che in tutti gli studenti si crei appunto un senso di appartenenza, che nelle altre scuole spesso manca; una sorta di imprinting tra tutti gli studenti della scuola. E poi se penso all’Aristosseno fisicamente penso immediatamente a via De Noto e a tutte le nostre uscite.

Augusto Bruschi

E. Se penso all’Aristosseno, mi vengono in mente due parole: famiglia e crescita. Famiglia perché ho conosciuto delle persone importantissime, come Chiara ad esempio, che sin dal primo giorno di scuola sono state fondamentali. Crescita perché sono entrata all’Aristosseno quando avevo 13 anni e ne esco a 18: questa scuola mi ha formata, mi ha fatta crescere e mi ha fatta diventare la persona che sono oggi. Se penso a questo ultimo anno, inevitabilmente mi viene un sentimento di tristezza dato che avrei voluto viverlo in modo diverso ma spero di poter tornare alla situazione di prima al più presto.

C. Oltre a condividere tutto ciò che hanno detto gli altri, aggiungo che pensando all’ Aristosseno penso a tutto quello che è successo in questi 5 anni, a tutte le focacce ordinate al panificio Trieste, al Cambridge, ai doposcuola, al teatro, alle aule di viale Virgilio in cui si mangiava tutti insieme. È un insieme di piccole cose, che però effettivamente hanno reso questi 5 anni veramente particolari. Ti senti veramente parte di una famiglia, una cosa più grande di te, e secondo me questo senso di comunità è una cosa fondamentale soprattutto per dei ragazzi della nostra età.

Cosa vi ha spinto a iscrivervi a questa scuola e vi siete mai pentiti di questa scelta?

F. Io ho fatto la scelta di iscrivermi al liceo classico perché avevo un sogno, ovvero entrare in una scuola militare, ma in seguito ho completamente accantonato l’idea. Sinceramente ho scelto l’Aristosseno in primis perché mio fratello aveva già frequentato questa scuola e me ne ha sempre parlato bene. Poche volte ho avuto ripensamenti, più che altro dovuti a esaurimenti, misti a rabbia e insicurezza, ma nonostante tutto sono sempre stato molto felice della mia scelta perché, anche se con delle difficoltà, riesco sempre ad andare avanti.

A. Io ho scelto l’Aristosseno perchè come linguistico è un liceo rinomato. Sì, devo dire che mi sono pentita molte volte della scelta fatta, anche io a seguito di vari “esaurimenti”, ma anche perché ci sono stati momenti in cui sentivo di star fallendo e non mi sentivo affatto motivata. Ritengo però che queste siano pur sempre esperienze che ti porti nel bagaglio di crescita e fanno parte di te…

A. Anche io principalmente ho scelto l’Aristosseno data la sua reputazione. Inizialmente ero convinto di voler prendere lo scientifico ma in seguito ho cambiato totalmente piani di studi e son finito al classico. Non avevo le idee molto chiare, ma non me ne sono mai pentito. Non mi aspettavo comunque di raggiungere questi risultati e sono tutto sommato contento della scelta fatta.

L. Io ho scelto l’Aristosseno perché condizionato dalle decisioni dei miei compagni delle medie. Nonostante la scelta non fosse stata del tutto consapevole alla fine mi son reso conto di aver scelto il corso di studi perfetto per me. A dir la verità non ho mai avuto grossi ripensamenti, ho sempre studiato il giusto, non mi sono mai applicato troppo ma ottenendo comunque sempre ottimi risultati. Mi sono poi reso conto di voler intraprendere un percorso universitario molto differente dal mio attuale corso di studi (linguistico internazionale), ovvero medicina ,che è un’altra mia grande passione che non mi sento di ignorare. Però sono comunque convinto che anche la preparazione ricevuta nelle altre materie che potranno servirmi poi all’università sia più che soddisfacente.

Lorenzo Sermon

E. Ho scelto l’Aristosseno perché mi ha sempre attirata anche esternamente, solo a vederla mi ero convinta di voler frequentare questa scuola. Poi comunque ne hanno sempre parlato tutti molto bene quindi mi sono detta – perché non provarci. Nel corso dei cinque anni mi sono pentita un sacco volte della scelta fatta a causa del carico di compiti e dei professori e ho anche pensato di cambiare scuola ma non l’ho mai fatto perché non mi sentivo di abbandonare i miei compagni. Nonostante ciò, ad oggi, risceglierei l’Aristosseno altre 100 volte.

C. Io devo dire che non ho mai avuto dubbi, perché avevo deciso di voler frequentare l’Aristosseno sin dalla seconda media. Il vero problema è stato effettivamente la scelta dell’indirizzo, perché mi reputo una persona dalle ampie vedute ed ero appassionata un po’ a tutto. Quindi posso dire che la scelta è stata più che altro un chiudere gli occhi e puntare il dito contro una delle opzioni. Alla fine ho deciso di iscrivermi allo scientifico. Mi è capitato spesso di pentirmi di questa scelta, ma con il corso degli anni sono cambiate le cose, ho scoperto di voler studiare medicina come Lorenzo e mi sono fatta forza.

C’è una persona in particolare che sia amico, professore o collaboratore scolastico, che avete incontrato all’Aristosseno che vi ha cambiato e vi ha fatto crescere?

C. Persone ne ho conosciute molte, in particolare Emanuela, ma anche le mia migliore amica e in generale il mio gruppo classe sono persone che porterò nel cuore per il resto della mia vita. Se parliamo di collaboratori, mi sento di nominare Antonio. Mentre per quanto riguarda i professori, indubbiamente la mia professoressa di matematica, che nel corso di questi 5 anni mi ha insegnato cosa significa avere un obiettivo e fare di tutto per conseguirlo: è stata veramente una grande fonte di ispirazione.

A. Ovviamente le persone più importanti a scuola sono le mie amiche e la squadra di Black List, che sono state fondamentali in questi 5 anni e mi hanno sempre sostenuta, come anche i miei compagni di classe. Parlando invece di professori, la vicepreside è indubbiamente una persona importante per tutti noi, sempre disponibile, che ci comprende sempre nonostante il carico di lavoro non indifferente. Tra i collaboratori scolastici che mi sento di nominare, direi indubbiamente Antonio e Pina, perché con loro ho proprio un legame che viene dal cuore.

Angelica Oliva

E. Anche io sono contenta di aver conosciuto Chiara, ma anche il resto della classe e tante altre persone che non vengono in classe con me ma con cui ho stretto comunque un legame. Per quanto riguarda i collaboratori scolastici e i professori, come Chiara, direi Antonio e la nostra professoressa di matematica, che nonostante ci abbia fatto penare veramente tanto durante questi 5 anni , ci ha insegnato cosa significa avere una passione e far di tutto per raggiungere il proprio obiettivo.

A. All’Aristosseno ho conosciuto innanzitutto i miei amici, con cui adesso ho un legame fortissimo. Tra i collaboratori scolastici, devo citare senza alcun dubbio Angelo e Salvatore. Per quanto riguarda i professori, ricordo con piacere la mia professoressa d’italiano e latino.

F. Io come figure di riferimento qui all’Aristosseno ho sia i miei amici e compagni di classe, con cui sono molto legato, ma anche professori, in particolare la mia attuale prof. d’italiano, che trasmette sempre positività. Mentre mi sento di citare in quanto collaboratori scolastici  Angelo e Mimmo, con cui ho un legame speciale.

L. Sento innanzitutto di ringraziare i miei compagni di classe che nel bene o nel male mi sono sempre stati accanto e mi hanno sostenuto nonostante ci siano stati spesso dissapori e liti. Cinque anni vissuti in questa scuola insieme a loro non si scordano. Un ringraziamento speciale sento anche di darlo ai ragazzi del drama club, sia ai ragazzi presenti ancora oggi che ai ragazzi che hanno terminato il loro percorso da diversi anni ormai e che sono stati per me fonte d’ispirazione. Per quanto riguarda i collaboratori, nel mio cuore ci sarà per sempre Erminia perché è sempre stata lì seduta vicino alla mia aula, sempre super disponibile  e pronta a dedicarti parole di conforto. Mi sento di essere poi molto fortunato perché tutti o quasi tutti i professori mi hanno lasciato un ricordo bellissimo.

Cosa vi ha spinto a candidarvi e, per i ragazzi che si sono candidati quest’anno, come avete vissuto la candidatura in un periodo come questo?

F. Io mi sono candidato l’anno scorso e la mia voglia di candidarmi è diventata sempre più forte quando ho notato che molto spesso alcune problematiche dei ragazzi non venivano ascoltate abbastanza, ma anche perché sinceramente ho sempre voluto ricoprire un ruolo all’interno dell’istituto.

Francesco Danese

L. Io ho sempre avuto il sogno di diventare rappresentante d’istituto, è stato un obiettivo che mi sono posto dal momento in cui ho messo piede in questa scuola e oggi sono estremamente orgoglioso di averlo raggiunto. Inoltre avendo fatto esperienze di ogni tipo all’interno di questa scuola conosco bene le dinamiche che si vengono a creare e credo sia necessario che la voce degli studenti sia qualcuno che abbia fatto le sue esperienze e si sia mostrato attivamente. Non è stato però per nulla facile portare avanti la candidatura in un periodo come questo: avrei preferito avere innanzitutto la possibilità di candidarmi in presenza, ma nonostante ciò sono contento perch chiaramente è andata non bene, benissimo, e spero che comunque il mio operato sia proficuo.

A. Sinceramente io ho deciso di candidarmi alla Consulta proprio per esporre i problemi degli studenti di fronte a tutte le scuole e cercare di avere un seguito maggiore. Ma anche per mettermi in discussione davanti a tutti gli studenti dell’Aristosseno e mostrare le mie capacità.

C. Io ed Emanuela abbiamo deciso di candidarci dopo una battuta fatta tra noi ma, almeno per quanto mi riguarda, sono sempre stata una ragazza che non ha avuto problemi a farsi avanti o a fare da intermediario tra gli studenti e i professori e questi ultimi hanno sempre fatto affidamento su di me per risolvere problematiche interne alla classe. Inoltre sono sempre stata molto attiva, partecipando a tutti i corsi, e ne ho viste di tutti i colori e credo di poter sfruttare queste capacità anche per rendere l’Aristosseno una scuola migliore.

E. Anche io confermo quello che ha detto Chiara: è partito tutto come uno scherzo e un gioco, ma poi abbiamo deciso di prendere sul serio la possibilità: abbiamo iniziato a mettere giù un po’ di idee, che sono poi diventati i punti principali della nostra lista. Sono stata rappresentante di classe per quattro anni e ho pensato di mettermi in gioco e provare a rappresentare non solo la classe, ma anche la scuola. Devo dire che sono stata sicuramente colpita dal riscontro, perché onestamente non mi aspettavo di essere eletta, ma non mi pento di aver fatto questa scelta.

A. Io mi sono candidata anche l’anno scorso perché spronata dai miei compagni di classe e reputo comunque di essere una ragazza responsabile e che sa lavorare in gruppo. Io che ho vissuto la propaganda due volte posso affermare che quest’anno è stato molto più impegnativo, data l’assenza di un contatto diretto con gli altri ragazzi, perché mentre giravi per i corridoi, oltre ad esserci Francesco che offriva caffè ad ogni ora, c’erano ragazzi che ti sostenevano e credevano in te.

Trovate che sia più difficile instaurare un rapporto con i ragazzi in questa situazione? E per finire cosa volete dire a tutti gli studenti dell’Aristosseno?

L. Non posso negare che sia difficile stabilire un rapporto con gli altri alunni perché non c’ è occasione di vedersi non solo all’interno della scuola ma anche fuori. Adesso si svolge tutto tramite i social perché non abbiamo altra scelta però questo penso sia comunque uno strumento che permette di far sentire gli studenti meno soli. Vorrei dire agli studenti dell’Aristosseno che i periodi brutti come questi capitano e purtroppo è una situazione che nessuno di noi si sarebbe mai aspettato di vivere. Un pensiero particolare va ai ragazzi di quinto che si trovano a vivere l’anno più importante del loro percorso scolastico in condizioni che non sono propriamente ottimali, però sono convinto che tutto quello che ci è stato tolto ci verrà poi restituito.

A. È molto difficile parlare con gli studenti e con i professori, perché se uno studente ci presenta un problema, e ce ne presentano molti ogni giorno, è sicuramente più impegnativo risolverlo e metterci in contatto con le persone giuste, ma soprattutto molto spesso non riceviamo risposta. Vorrei dire ai ragazzi di avere pazienza, anche se capisco che in questo momento è poca; e di mettercela tutta, perché credo che questo periodo passerà e quando passerà torneremo a divertirci più di prima.

E. Creare un rapporto con gli studenti è indubbiamente più difficile. Agli studenti della nostra scuola vorrei dire di essere fiduciosi perché vivremo sicuramente dei periodi migliori, e ai ragazzi di quinto vorrei dire di non mollare e mettercela tutta.

Emanuela Stenta

C. Vorrei chiedere agli studenti dell’Aristosseno di avere più fiducia in noi, nonostante sia più difficile essere rappresentanti quest’anno data la situazione inaspettata, che a sua volta porta a problemi mai visti prima e ai quali nemmeno noi abbiamo risposta. Noi faremo il massimo ma chiediamo comunque agli studenti di avere pazienza, dato che siamo stressati quanto voi e dobbiamo affrontare una situazione totalmente nuova.

F. Penso che i rapporti interpersonali siano peggiorati inevitabilmente data l’assenza di un contatto diretto. È diventato difficile esprimere in modo semplice e diretto ciò che vorremmo dire, spesso siamo costretti a ricorrere a burocrazie inutili. Io vorrei dare un messaggio agli alunni, soprattutto a quelli più sensibili: spero solamente che questa situazione finisca al più presto, perché siamo stanchi di studiare troppo e male e perché tutto ciò non ci fa stare bene. Però se c’è un problema si deve parlare e si deve risolvere.

A. Anche io la penso come Francesco, anche a me manca moltissimo il rapporto che si era creato prima tra i vari studenti, magari anche le cose più semplici, come incrociarsi con qualcuno tra i corridoi, la semplice colazione al bar Carlos o l’entrata alle nove insieme agli altri. Sono cose che mi mancano tantissimo e speriamo di poter tornare come prima tutti vicini e tutti abbracciati.

Si ringraziano gli interessati per le fotografie fornite.

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