I due mari si illuminano
Non sarà un Natale di quelli tradizionali, quello che ci apprestiamo a vivere. La pandemia
Non sarà un Natale di quelli tradizionali, quello che ci apprestiamo a vivere. La pandemia sta influenzando notevolmente le nostre abitudini e il nostro modo di trascorrere le festività. Negli anni passati, concerti mercatini ed eventi erano appuntamenti caratteristici peculiari dell’atmosfera tarantina in questo periodo dell’anno. Sfortunatamente non lo saranno in questo strano 2020, nel quale qualsiasi tipo di assembramento rischia di tradursi in un incremento dei contagi.
Nonostante tutto, la magia del Natale sembra resistere, anche grazie ad alcuni simboli solo apparentemente secondari. Pensiamo alle tanto discusse luci di Natale. Le vie principali del borgo di Taranto negli ultimi giorni sono state adornate dalle tradizionali luminarie, che scaldano l’atmosfera monotona e ordinaria della città; a fare da contorno, le melodie natalizie trasmesse dagli impianti di filodiffusione, che rendono più piacevole anche una comune passeggiata.
Eppure non mancano le polemiche. È sorta tra i cittadini, infatti, una controversia sul costo dell’illuminazione, secondo alcuni eccessivo, specie se si considera l’emergenza sanitaria e la crisi economica che stiamo vivendo. I pareri sono contrastanti: da una parte, chi ritiene le decorazioni superflue, non essenziali, e sottolinea come quei soldi avrebbero potuto essere investiti piuttosto per migliorare l’efficienza delle strutture sanitarie. Dall’altra, chi invece sostiene che le luminarie abbiano l’importante funzione di ridurre lo stato d’ansia dei cittadini, già preoccupati dalle innumerevoli notizie sulla diffusione del virus, causa di disagio e malinconia. Ma l’Amministrazione Comunale non è rimasta sorda davanti a queste proteste. Una parte consistente del budget destinato agli eventi – ben 100.000 euro – è stata infatti devoluta alle famiglie più bisognose, che hanno maggiormente subito gli effetti della pandemia, sotto forma di generi alimentari, beni di prima necessità, dispositivi di protezione e materiali igienico-sanitari (leggi qui la fonte).
Non sono pochi i Comuni della Regione che stanno seguendo l’esempio di Taranto. Altri, come ad esempio Mesagne e Francavilla Fontana, hanno addirittura azzerato le spese natalizie, destinandole interamente alle iniziative benefiche (leggi qui la notizia). Il Primo Cittadino, Rinaldo Melucci, si è espresso con le seguenti parole:
Sono momenti difficili, sarà un Natale di riflessioni importanti sulle nostre radici e le nostre potenzialità. Ugualmente, non vogliamo far mancare del tutto il senso della festa e di una comunità che si stringe ai più piccoli, di una città che reagisce alle avversità e guarda con coraggio al futuro.
A che pro dividersi tra difensori del Natale e moralisti guastafeste? Sembra quasi di assistere ad una scena del film “Il Grinch”. E invece lo spirito natalizio non è in contrapposizione con lo scrupolo della solidarietà. Anzi. Il COVID-19 potrà anche rischiare di “spegnere” i nostri cuori, ma non la nostra città. E chissà che questo non serva a tenere accesa anche la speranza.
Manuela Conversano
Mihret Cigliola
Nicole Doro
Giorgia Longo