La cerimonia del 21 Ottobre in Place de la Sorbonne, a Parigi.

“Nous vous le devons, Professeurs”

Eleonora De Pace, classe 2002, qualche mese fa ha conseguito presso la nostra scuola il

Eleonora De Pace, classe 2002, qualche mese fa ha conseguito presso la nostra scuola il diploma di Liceo Linguistico internazionale con il massimo dei voti. Il diploma ESABAC le ha permesso di iscriversi alla Université Paris IV – Sorbonne, dove studia in un corso di doppia laurea “Philosophie – Études germaniques”. A seguito dell’attentato che ha visto come vittima il docente francese Samuel Paty, Eleonora ci ha inviato una lettera aperta rivolta ai nostri docenti.

Mercoledì 21 ottobre ero in Place de la Sorbonne, davanti all’Università simbolo del sapere universale, di solito animata da studenti e intellettuali che si danno appuntamento allo storico Bar l’Écritoire.
Quella sera, invece, un silenzio carico di rabbia e dolore riempiva la piazza, e centinaia di persone erano riunite in memoria di Samuel Paty, il professore che venerdì 16 ottobre è stato assassinato da estremisti islamici dopo aver mostrato alle sue classi le caricature di Maometto che nel 2015 provocarono l’attentato terroristico contro la redazione del giornale satirico Charlie Hebdo.

Come ha ricordato quella sera il Presidente Macron, Samuel Paty non era un nemico della religione islamica, non costituiva una minaccia per la libertà di religione e di culto. Al contrario aveva letto il Corano, e da luglio preparava questa lezione sulla libertà di espressione che gli è costata la vita. Nel rispetto della sensibilità di tutti, senza alcuna distinzione di religione, aveva perfino invitato tutti coloro che non avessero avuto voglia di vedere quei disegni, per alcuni emblema della libertà di espressione e per altri di oltraggio alla religione, a lasciare l’aula. Ma poco importa, dinanzi alla cecità dell’odio e al buio dell’ignoranza.

Tuttavia, una tale pugnalata al cuore del Paese della Libertà non poteva passare inosservata: migliaia di persone sono scese nelle piazze di tutta la Francia per ricordare che la lotta per la libertà e per il sapere non si ferma. Per ricordare che il lavoro degli insegnanti, troppo spesso sminuito e dimenticato, continua.

Cérémonie d’hommage au professeur d’histoire géographie Samuel Paty (assassiné à Conflans Saint-Honorine vendredi 16 octobre 2020 au soir), le 21 octobre 2020, devant l’Hôtel de Ville de Belfort.

E così anche io mercoledì ero in Place de la Sorbonne, ascoltavo l’omaggio a Samuel Paty da parte dei suoi studenti e dell’intera Nazione, attraverso le parole del Presidente Macron. Ha espresso la nostra rabbia, il nostro dolore e soprattutto la nostra gratitudine nei confronti di Samuel Paty e di tutti coloro che, come lui, ci insegnano il valore del sapere e dell’indipendenza.

Nous avons tous ancrés dans nos coeurs, dans nos mémoires, le souvenir d’un professeur qui a changé le cours de notre existence, cet instituteur qui nous a appris à lire, à compter, à faire confiance. Cet enseignant qui ne nous a pas simplement appris un savoir, mais nous a ouvert un chemin par un livre, par un regard, un instant passé par sa considération.

Emmanuel Macron ha condotto il nostro pensiero a voi Professori. Voi fabbricatori di cittadini liberi e pensanti, saggi divulgatori del sapere e al contempo eternamente giovani nel tentativo continuo di comprendere noi, figli dei tempi che cambiano.

Ci avete nelle vostre mani e un po’ come avviene con i genitori, da ognuno di Voi ereditiamo qualcosa. E quando scriviamo, pensiamo, studiamo, riconosciamo nel nostro modus operandi un vostro insegnamento, un consiglio, un modo di fare. Quando vi brillano gli occhi spiegando la vostra materia, riuscite perfino a trasmetterci la vostra passione, ed è inevitabile che anche all’alunno più disinteressato resti qualcosa di Voi.

Avete perciò una grande responsabilità.

Rassemblement, sur la place de la République, de Belfort, le 18 octobre 2020, pour rendre hommage au professeur d’histoire géographie Samuel Paty, assassiné à Conflans Saint-Honorine vendredi 16 octobre 2020 au soir.

Penso alla mia mamma insegnante, al mio corpo docenti, a tutti i professori che restano svegli fino al mattino per preparare lezioni innovative o per riconsegnarci i compiti in fretta, a quelli che prendono a cuore i nostri problemi e che non dormono la notte se sentono che qualcosa non va.

Non c’è nessuno lì a imporVi di fare tutto questo; potreste decidere di non spiegare, potreste trattarci come utenti a cui attribuire un valore numerico. Eppure, la maggior parte di Voi non lo fa. Ed è per questo che avete una grande responsabilità: la qualità del vostro lavoro dipende dalla vostra etica; da quest’ultima dipende il nostro futuro e le scelte che lo riguardano.

In una società che non fa che trascurare la scuola, probabilmente diventa difficile anche per Voi continuare ad amare il vostro mestiere. Ma siete secondo me le fondamenta della società, che deve a voi molto più di quanto non riconosca.

Grazie.

Eleonora De Pace

P.S. : A margine di questa lettera, allego l’epistola che Albert Camus indirizzò al suo maestro di scuola in occasione del conseguimento del Premio Nobel per la Letteratura, letta in Place de la Sorbonne la sera della cerimonia pubblica in onore di Paty. Dedicata a Voi.

19 novembre 1957

Cher Monsieur Germain,
J’ai laissé s’éteindre un peu le bruit qui m’a entouré tous ces jours-ci avant de venir vous parler un peu de tout mon cœur. On vient de me faire un bien trop grand honneur, que je n’ai ni recherché ni sollicité. Mais quand j’ai appris la nouvelle, ma première pensée, après ma mère, a été pour vous. Sans vous, sans cette main affectueuse que vous avez tendue au petit enfant pauvre que j’étais, sans votre enseignement, et votre exemple, rien de tout cela ne serait arrivé. Je ne me fais pas un monde de cette sorte d’honneur mais celui-là est du moins une occasion pour vous dire ce que vous avez été, et êtes toujours pour moi, et pour vous assurer que vos efforts, votre travail et le cœur généreux que vous y mettiez sont toujours vivants chez un de vos petits écoliers qui, malgré l’âge, n’a pas cessé d’être votre reconnaissant élève.
Je vous embrasse, de toutes mes forces.

Albert Camus

19 novembre 1957

Caro Signor Germain,
ho aspettato che si spegnesse un po’ il rumore che mi ha circondato in questi ultimi giorni, prima di venire a parlarle con tutto il cuore. Mi hanno fatto un onore davvero troppo grande che non ho né cercato né sollecitato. Ma quando mi è giunta la notizia, il mio primo pensiero, dopo che per mia madre, è stato per lei. Senza di lei, senza quella mano affettuosa che lei tese a quel bambino povero che io ero, senza il suo insegnamento e il suo esempio, non ci sarebbe stato nulla di tutto questo. Non sopravvaluto questo genere d’onore. Ma è almeno un’occasione per dirle che cosa lei è stato, e continua a essere, per me, e per assicurarle che i suoi sforzi, il suo lavoro e la generosità che lei ci metteva sono sempre vivi in uno dei suoi scolaretti che, nonostante l’età, non ha cessato di essere il suo riconoscente allievo. L’abbraccio con tutte le mie forze.

Albert Camus (traduzione di Eleonora De Pace)

3 thoughts on ““Nous vous le devons, Professeurs”

  1. Sono io che ti ringrazio, Eleonora, per aver avuto la fortuna – e l’onore – di essere stato, per una piccola parte della tua esperienza scolastica, tuo insegnante. Grazie per avermi permesso di imparare la tua voglia di imparare.

  2. Parole sentite e maturate in uno splendido contesto quale è il Liceo Aristosseno di Taranto. Auguro a te e a tutti i docenti che sentono la missione dell’insegnamento, di continuare ad essere critici nei confronti della realtà, onesti nell’affrontare gli ostacoli della vita e fiduciosi nel miglioramento di questa nostra Società.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Fenice day by day

Dicembre 2020
L M M G V S D
 123456
78910111213
14151617181920
21222324252627
28293031