L'ultima "uscita da scuola" di Luca Imperatrice, il giorno dell'orale della maturità

On the shoulders of giants

Luca Imperatrice, classe 2000, nel 2019 ha conseguito presso la nostra scuola il diploma di

Luca Imperatrice, classe 2000, nel 2019 ha conseguito presso la nostra scuola il diploma di Liceo Linguistico. Da Ottobre vive a Rimini, dove studia Culture e Pratiche della Moda.
Ci ha scritto per contribuire alla rubrica Alumni della Fenice con una sua personale missiva al Liceo Aristosseno.

Aristosseno,

ho sempre pensato che definirti meramente ‘scuola’ fosse riduttivo. Sei sempre stata qualcosa di più; molto di più.

Partiamo dal numero di persone che ti frequentano ogni giorno; un migliaio e mezzo di studenti e un paio di centinaia di professionisti, fra professori, segretari e personale a.t.a., che calpestano, più volte, il tuo storico pavimento.
Hai un numero di ‘abitanti’ poco minore di Roccaforzata, giusto per intenderci.

Ogni giorno sei luogo di scambi. Scambi di pensieri, parole, emozioni. Unisci.
Un numero così elevato di abitanti, perché è così che mi piace definirli, porta al confronto. Il confronto con le diversità.
Si ha di tutto davanti agli occhi: culture, religioni, colori di pelle, orientamenti sessuali.

Il travestimento di Luca Imperatrice e Samuele Nebuloni in occasione della Giornata dell’Arte 2019.

Ritrovarsi catapultato in una realtà così vasta e colorata a quattordici anni ti fa crescere con la consapevolezza dell’importanza del rispetto reciproco, che penso sia uno dei valori più importanti da portare avanti al giorno d’oggi, sia per se stessi, per la propria autostima, sia per chi ci è affianco.

Ricordi quando mi vestii da donna durante le Giornata dell’Arte, così per divertimento?
Non sono mai stato giudicato o denigrato dai miei compagni, anzi acclamato. Non è per niente scontato.

Crei punti di riferimento da seguire, dai l’opportunità di scelta in mano al nuovo abitante, che dovrà solo capire verso dove sentirsi più trasportato.

Ricordo quei corridoi. Le prime volte che li attraversavo erano troppo lunghi, le scale troppo alte, le mura troppo capienti.
Eri troppo per un piccolo quindicenne alle prime prese con il latino.

Non ti comprendevo del tutto; eri grande, questo sì, ma non capivo perché.

Con il tempo, però, ti sei ristretta. Ma non posso fartene una colpa, non sei tu ad esser cambiata, è colpa mia; son cresciuto, non mi contenevi più, non potevo continuare a vivere in te. Era arrivato il momento di andar via, dopo cinque anni.
Lì ho capito.

Dire solo di essere cresciuto non bastava.
Sei tu che mi hai cresciuto. Hai continuato a riempirmi di consapevolezze da un odore diverso, nuovo.
Con te non ho imparato solo come studiare, ma come vivere e fino a che punto potessi spingermi.
Lasciandoti, lascio una parte fondamentale di ciò che sono stato, con la capacità, però, di tenere sempre con me gli obiettivi che grazie a TE ho avuto la possibilità di prefissarmi.
Se ‘scuola’ è il luogo in cui si insegnano delle discipline, allora non mi piace definirti così, perché non sei solo questo.


Mi manchi Aristosseno, sei grande.

Luca Imperatrice

Le foto sono state gentilmente messe a disposizione dall'autore dell'articolo.

3 thoughts on “On the shoulders of giants

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Fenice day by day

Maggio 2020
L M M G V S D
 123
45678910
11121314151617
18192021222324
25262728293031