Generazione Z: speranze e realtà
Sentiamo parlare sempre più frequentemente della “Generazione Z”, quella dei giovani “nativi digitali”. Di essa
Sentiamo parlare sempre più frequentemente della “Generazione Z”, quella dei giovani “nativi digitali”. Di essa si critica spesso ogni difetto, senza interrogarsi sui suoi desideri e le sue ambizioni.
Tuttavia, un segnale in controtendenza rispetto a quest’analisi ha coinvolto nei mesi scorsi la nostra scuola. Ultimamente, infatti, l’Istituto “Giuseppe Toniolo” di Milano ha intrapreso una ricerca su un campione di 1115 studenti provenienti da sei scuole superiori di Taranto e provincia, compresi fra i 14 e 19 anni. Lo scopo di questa indagine era provare a conoscere in profondità la vita degli adolescenti, attraverso un questionario le cui domande riguardavano ogni sfumatura della quotidianità: dalle relazioni fra pari e con gli adulti ai sogni coltivati per il proprio futuro, fino alle proposte di miglioramento del proprio ambiente di vita.
Il Liceo Aristosseno è stato promotore e principale partner dell’indagine condotta sul territorio. In seguito, i dati sono stati analizzati dal gruppo di ricerca milanese e classificati all’interno di un fascicolo realizzato dagli studenti dell’IISS Liside di Taranto, guidati dal Dirigente scolastico Prof. Salvatore Marzo.
Ogni tematica è stata analizzata confrontando diverse categorie: genere, istituto di provenienza e coinvolgimento in attività di volontariato. Ne è emersa l’immagine di una generazione di ragazzi pieni di speranza nel futuro ed impegnati socialmente in attività di ogni genere.
Dalla ricerca, però, risultano anche alcune significative differenze fra le diverse categorie.
Sembra, infatti, che chi pratica volontariato dimostri una maggiore fiducia nell’avvenire, nonché un più alto grado di coinvolgimento in relazioni sociali e iniziative civiche. Le differenze di genere sono inoltre marcate, soprattutto per quanto riguarda la sensibilità nei confronti del prossimo e l’assunzione di responsabilità sociale: doti, queste, che fanno registrare una caratterizzazione più femminile. Infine, in merito al proprio rapporto con il Liceo e con la vita scolastica, è emerso che i giovani vedono l’istruzione come una palestra di vita ed un riflesso del mondo esterno.
Adesso, dopo la presentazione degli esiti della ricerca, è la volta della loro traduzione politica. Il risultato dell’indagine è stato, infatti, una proposta di legge del consigliere regionale Gianni Liviano, tesa a coinvolgere gli adolescenti in processi di cittadinanza attiva. Tra i vari punti considerati nella proposta di legge vi è l’introduzione della figura regionale dello youth worker, il cui compito dovrebbe essere quello di sostenere e ascoltare i giovani durante il proprio percorso di formazione.
Alla luce del report, insomma, è legittimo augurarsi che gli adolescenti possano divenire protagonisti, e non più semplici spettatori, di una società che troppo spesso si disinteressa a loro e li trascura. Il futuro della generazione Z, noi crediamo, sarà pieno di risorse e speranze.